La geografia religiosa dell’Europa

Il Cristianesimo

Chiesa ortodossa

Chiese protestanti

Islam

Comunità ebraiche

Il Cristianesimo e la sua diffusione

Il Cristianesimo si è diffuso in Europa a partire dalla predicazione degli apostoli Pietro e Paolo, martirizzati a Roma nell’anno 64 circa (nell’immagine accanto un bassorilievo che li ritrae). Nel IV secolo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano. A questa religione si convertirono i popoli di origine germanica che invasero l’Europa occidentale.

L’unità religiosa dell’Europa e del bacino mediterraneo fu interrotta dall’espansione araba (VIII secolo) successiva alla predicazione di Maometto (VIII secolo) (nell’immagine n.2 Maometto col volto coperto assiste a una battaglia tra i suoi seguaci e gli oppositori).

Essa determinò la scomparsa delle chiese cristiane nel Nord Africa e in gran parte dell’Asia Minore e del Vicino Oriente (Siria, Turchia, Palestina, ecc.). Durante i secoli dell’Alto Medioevo il Cristianesimo si diffuse in tutta Europa. Capo della Chiesa (la comunità dei fedeli) era il Papa, che risiedeva a Roma, centro della cristianità.

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La nascita della Chiesa ortodossa

Nel 1054, con lo Scisma d’Oriente, avvenne la prima divisione del mondo cristiano. La Chiesa di Roma (cattolica) si divise da quella di Costantinopoli, chiamata ortodossa (cioè “della retta fede”). La Chiesa ortodossa si diffuse in tutti i territori dell’Impero bizantino e nelle regioni sotto la sua influenza, come i Balcani e l’Europa slava, che venne convertita al Cristianesimo da due monaci ortodossi: Cirillo e Metodio.

Le Chiese protestanti

Nel 1517 un altro evento determinò un’ulteriore divisione del mondo cristiano.

La protesta di Lutero (immagine accanto) contro la Chiesa di Roma sfociò nella formazione di una nuova Chiesa luterana e, successivamente, di altre (calvinista, metodista, anabattista). Le nuove Chiese, dette protestanti, si diffusero soprattutto nell’Europa centrosettentrionale.

La diffusione storica della religione islamica

La diffusione dell’islamismo nei Balcani è la conseguenza della dominazione della penisola da parte dei Turchi (Impero Ottomano; la miniatura accanto raffigura la caduta di Costantinopoli del 1453 ad opera degli Ottomani). Essi tentarono di espandersi in tutta Europa, giungendo a minacciare Vienna, ma la sconfitta di Lepanto del 1571 bloccò la loro espansione nel continente.

 

La diffusione delle comunità ebraiche

La presenza di consistenti comunità ebraiche in Europa risale a epoche molto antiche. Le comunità ebraiche, presenti in tutto il continente, si erano consolidate soprattutto in Spagna, da dove furono cacciate alla fine del Medioevo, e nell’Europa centrorientale.

Periodiche persecuzioni colpirono queste comunità, costringendole spesso a migrazioni alla ricerca di nuovi insediamenti (particolarmente dure furono le persecuzioni, dette progrom, nella Russia zarista e in tutta l’Europa orientale).

Le comunità ebraiche avevano però sempre saputo riorganizzarsi, tanto da costituire una significativa presenza in Germania, Cecoslovacchia, Polonia e Ucraina (più di 10 milioni di Ebrei).

Lo sterminio nazista (6 milioni di morti) ha, però, drammaticamente ridotto la consistenza e la diffusione delle comunità ebraiche in Europa.

Ebrei Aschenaziti, cioè discendenti delle comunità ebraiche medievali insediate nella valle del Reno, in preghiera nella sinagoga.

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